30/12/08
Blood Lemons - Agrumi Insaguinati
Una volta Einstein disse:
"Due cose sono infinite: L'universo e la stupidità umana, ed ho alcuni dubbi sull'universo..."
Einstein a mio avviso aveva anche peccato di ottimismo, poiché ci sono tanti altri difetti della natura umana che rasentano l'infinito ed una è l'avidità.
Per avidità scoppiano guerre, si creano invidie e molte vite vengono stroncate, ma quella che sto per raccontare è una storia di avidità, sangue ed arance.
Si esatto arance, quel bell'agrume arancione la cui vista ricorda a tutti, direttamente od indirettamente la sicilia.
E la nostra storia parte in sicilia, nel 1860 circa, in una delle parti che erano le più belle (dico erano perchè della antica gloria non rimane quasi più nulla, se non il nome, conca d'oro).
Per chi ha un minimo di dimistichezza con le zone siciliane ci troviamo nel palermitano, in uno degli angoli più fertili del mediterraneo.
Nel 1860 Garibaldi sbarca in sicilia, il suo sbarco fu accompagnato da un ondata di fiducia popolare che sperava finalmente nell'abolizione del latifondo e la nascita di un minimo di democrazia in quello che era lo stato più reazionario dell'europa del tempo, ma le speranze dei contadini furono infrante presto, i signori rimasero al loro posto e le masse rurali continuarono a vivere e morire come avevano fatto dal medioevo.
Ma una cosa sostanzialmente era cambiata, non vi era più uno stato.
Lo stato borbonico per quanto reazionario era basato su un potere (quello del latifondo) che permetteva un controllo capillare e spietato.
Il neonato stato piemontese invece non si faceva di certo sentire, lasciando la sicilia in balia di se stessa.
I latifondisti erano rimasti, vero,ma avevano perso il loro potere feudale ed ereditario, e cosi, in quel vuoto di potere che si creo, chi poteva esercitare la violenza e la forza aveva la possibilità di dettare legge su chi vive e chi muore, si era creata la condizione per la nascita della mafia.
Ebbene si la mafia non è medievale, ma nasce nel 1860, dal vuoto di potere che non si colmo lasciato dallo stato borbonico.
Chiunque avesse la possibilità di esercitare la violenza ed imporre la propria legge era signore, ed di certo anche tra i vecchi signori feudali non mancava chi che per mantenere il potere era disposto ad allearsi con il nuovo esercito ombra che si andava delineando.
ancora molte procedure che si sarebbero evolute in seguito mancavano, mancava una direzione generale ed una chiara struttura piramidale ma la sua evoluzione fu rapida e spietata.
in meno di un decennio era in grado di controllare tutta palermo e la conca d'oro, imponendo un controllo territoriale ed una tassa sulla protezione (racket) come un qualsiasi stato effettivo.
Ma per mantenere il suo esercito personale e incrementare il suo giro d'affari alla neonata cosa nostra aveva bisogno di affari, di "bisiness" e qui entrano le arance.
per tutto il 1800 la flotta inglese era la più grande del mondo, e per curare lo scorbuto nei suoi equipaggi usava arance, limoni e mandarini, tutti di pura provenienza sicula.
Le cifre di questo contrabbando (poichè le arance venivano contrabbandate per evitare le dogane sia italiane che inglesi) sono impressionanti, si passo dalle 20.000 casse del 1863 alle 200.000 del 1870, tutto denaro pulito o meglio solo sporco del sangue dei proprietari terrieri che non volendo vendere i loro terreni agli uomini d'onore venivano intimiditi e/o ammazzati.
E coi soldi delle arance i mafiosi si costruirono un esercito personale (che arrivo a contare circa 1000 militi) ed appoggi politici non indifferenti.
E la reazione dello stato italiano? praticamente non si fece sentire, attribuendo gli omicidi e la criminalità diffusa come "carattere tipico di quei paesani abbronzati e analfabeti che sono i siciliani" (come se dopo secoli di oppressione volevamo auto opprimerci da soli).
Cosi ora quando mangerete un'arancia saprete che una volta si uccideva per anche una di esse...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento